Giu 13, 2017 in Prima squadra
Presentato il nuovo allenatore della prima squadra
E’ stato presentato ieri al Moschino, il nuovo allenatore Marco Quattro (che aveva in passato allenato giovanissimi e allievi) che prenderà il posto di guida della nostra prima squadra che disputerà il campionato di seconda categoria nella prossima stagione 2017/2018. Con lui collaborerà Mauro Di Buono quale vice allenatore e gli storici dirigenti Luigi Pozzi e Luigi Bersini. La rosa resta praticamente invariata rispetto all’anno scorso, se non per l’arrivo di Pensa (difensore centrale) che rafforzerà il reparto difensivo. “Stiamo cercando rinforzi,” dichiarano Loda e Panarelli, rispettivamente responsabile della sezione calcio e direttore sportivo, “soprattutto nel reparto attacco e in porta dove i numeri sono risicati per affrontare un’ intera stagione.” Il presidente Pavesi dando il benvenuto al nuovo mister pone come obiettivo minimo la permanenza nella categoria guardando magari a qualcosa di più: “La squadra è giovane e ben amalgamata, tecnicamente i ragazzi sono validi ma si sa nel calcio tutto può succedere. Nel calcio dilettantistico gli obiettivi ce li porremo cammin facendo, molto dipenderà dalla fame che avranno questi ragazzi e dal loro mister. Sono orgoglioso di poter schierare una rosa di giovani composta all’80% da ragazzi di Gaggiano, molti dei quali cresciuti qui, vuol dire che stiamo lavorando bene nonostante nei dintorni arrivino segnali poco incoraggianti per questo sport. Società che chiudono i battenti, categorie intere che si spostano da una società all’altra, noi siamo qui da oltre 70 anni ed offriamo quello che tanti cercano altrove. Siamo affiliati al Novara Calcio tramite il progetto Sestante Azzurro che visiona ogni anno le nostre categorie giovanili in cerca di talenti. Mediamente ogni anno, due/tre dei nostri ragazzi vengono invitati a sostenere allenamenti a Novara proprio perché ritenuti “interessanti”. Qualcuno poi a Novara già gioca o gli è stata fatta la proposta di essere inserito nelle rose, poi come sempre spetta alle famiglie cogliere questa opportunità, mi spiace che alcuni questo treno se lo siano lasciati scappare ed ora calcano campi di società che fanno i nostri stessi campionati nascondendosi dietro nomi di società sportive di serie A ma che con loro hanno poco o nulla a che fare. Si parla tanto di bandiere nel calcio ma alla fine stiamo insegnando ai nostri figli a diventare pendolari già da piccoli. Ci sono ragazzi di 11/12 anni che hanno già fatto tre/quattro esperienze in società diverse alla ricerca di chissà che cosa. Per questo ho investito i ragazzi della nostra prima squadra di una grossa responsabilità: quella di essere veri esempi di attaccamento alla maglia, di sportività e lealtà.”